Il paese di cui vi parlo e’ molto importante, anche dal punto di vista storico: e’ stato un grande, grandissimo impero, uno dei piu’ grandi mai conosciuti e il suo ruolo, seppur tra alti e bassi, e’ sempre stato rilevante a causa della sua collocazione geografica. E’ un paese questo che ha conosciuto grandissime trasformazioni, specie nell’ultimo secolo: regimi monarchici, totalitari e finalmente la democrazia. Proprio nei primi anni ’90 si e’ venuto a consolidare il regime democratico che e’ tuttora in vigore, anche se caratterizzato da alcune peculiarita’ che fanno pensare ai piu’ che in fin dei conti sia cambiato davvero poco nella politica nazionale.

Una delle piaghe che lo affligge e’ l’esasperante corruzione, diffusissima a tutti I livelli della burocrazia, della pubblica amministrazione e della giustizia, che incide molto pesantemente sull’efficienza dell’apparato statale: un processo considerato importante puo’ avere una durata sconosciuta in altri paesi proprio a causa del mare di denaro speso per corrompere giudici e magistrati. Questo paese e’ purtroppo caratterizzato dalla presenza di un fortissimo controllo delle mafie sul territorio, in particolare sui grandi centri urbani, crocevia naturali dei traffici di armi e droga. Un altro dei problemi all’ordine del giorno e’ l’influenza che la religione ha sulle scelte politiche dei vari esecutivi, infatti la chiesa e’ molto forte grazie alla sua capillare diffusione sul territorio e al suo ruolo storico: basti pensare che la maggior parte dei luoghi simbolo nazionali sono proprio chiese e basiliche risalenti ai piu’ disparati periodi; se questo non fosse sufficiente, sappiate che la religione e’ sempre stata il grande collante nazionale, capace di tenere unito il popolo anche nei momenti di maggiore difficolta’ (e questi momenti non sono di certo mancati). E’ fenomeno recente la ricomparsa di movimenti xenofobi e razzisti che si sono macchiati di atti di bieca intolleranza nei confronti delle numerose minoranze che vivono e lavorano sul territorio nazionale, atti a cui lo stato non e’ sembrato rispondere con la giusta determinazione. E’ una tendenza tipica di qui’ anche la clamorosa decrescita demografica che spinge gli analisti a interrogarsi sul futuro dell’etnia piu’ numerosa; molti di essi si chiedono addirittura se essa sia destinata a sparire nei prossimi decenni o se sia possibile invertire questa tendenza con adeguate modifiche dello stato sociale. Uno degli avvenimenti piu’ importanti in termini di politica nazionale si e’ verificato con le elezioni dell’anno scorso: la sinistra, storicamente componente fondamentale del panorama politico (e non credo ci sia nemmeno bisogno di dire che cosa rappresentasse il partito comunista in questo paese), e’ uscita quasi completamente dalle stanze dei bottoni: la coalizione di nazionalisti, populisti e pseudo-liberali ha ottenuto una grande vittoria elettorale che le garantisce una solida maggioranza in entrambe le camere, permettendole di escludere di fatto l’opposizione da praticamente ogni discussione parlamentare. Dalla fine degli anni ’90 (o dai primi del XXI secolo) fino a oggi e’ sempre stato presente sulla scena politica una figura carismatica, l’attuale premier, capace di attirare su di se l’attenzione dei mass media come pochi altri, di sembrare duro, freddo e autentica guida quando necessario e simpatico e affabile in altre circostanze. Il suo naturale carisma viene generalmente amplificato dalla grande disponibilita’ di mezzi di comunicazione di cui il suo clan dispone che gli permettono di avere grande visibilita’ e di far trasparire dei fatti generalmente gli elementi per lui favorevoli. E’ infatti questione recente un dibattito interno sulla reale liberta’ di stampa all’interno del paese (le graduatorie di Freedom House lo vedono parecchio indietro), cio’ nonostante nessuno puo’ mettere in dubbio la maturita’ delle sue istituzioni democratiche; anche se negli ultimi anni sono morti dei giornalisti che hanno sollevato questioni politiche su cui gli esecutivi e le fortissime mafie locali erano molto sensibili, e’ difficile sostenere che la democrazia sia in pericolo, anche perche’ ogni tentativo di farlo e di ragionarci viene zittito o non emerge agli occhi dell’opinione pubblica.

Spesso gli intellettuali di questo paese si chiedono se questi problemi affliggono anche altre democrazie europee.

Эдуард Павлович Да Рос,

corrispondente da Gorizia per il periodico di Ekaterinburg Вторгаться.

edoardo.daros@gmail.com